Frase ad effetto........non c'è che dire!!. Magari un po' egocentrica (per l'autonomina incondizionata di tiranno), ma........comunque diciamo così.... veritiera delle volontà del sottoscritto di lasciar perdere festeggiamenti, che di festa non hanno neanche quella di poter soffiare sulla torta cioccolatosa di turno per la mancanza materiale di spazio di tutte le candeline che compongono il mio atto di nascita depositato in comune.......
........"E POI VOGLIAMO METTERE!! NELLE FOTO NON MI RICONOSCO PIU', CI VEDO SOLO UN'ALTRA PERSONA CON SOLCHI SEMPRE PIU' PROFONDI NEGLI ZIGOMI, E CON CAPELLI CHE ANCHE IL MIO BIMBO NEO-SCOLARO RIUSCIREBBE A CONTARE!!!"....
.....Rivolgendomi a Mara con questa schietta ed umile confessione, pensavo di rendere il 21 gennaio che stava per arrivare, solo un giorno come un altro, una grigia giornata invernale buia e gelida.
Pensavo che anche con un po' di placida indulgenza e sottile sottomissione, di inibirle qualsiasi forma di celebrazione vista la "sorpresa" di 2 lustri fa quando con una scusa che solo un beota come me poteva bere, mi spedì a consegnare un anonimo pacco al circolo di Creva, mentre la schiera d'amici era pronta a "santificare" questo mio compleanno pre-maratona con una mega festa imbandita.
Da allora, nonostante queste dimostrazioni d'affetto siano state sempre presenti nei miei ricordi più cari, avevo chiaramente deciso che mai e poi mai avrei sottostato a questi riti per me così conformistici e superati. Anche perché nel mio animo ho sempre cercato di non far mai combaciare le due età; e se una non potevo sicuramente fare granché per fermarla, per l'altra devo ammettere che fino ad ora la mia personale battaglia con l'invecchiamento interiore era stata vinta più volte.
Quindi lasciai che questa impari lotta fra le mie due età continuasse negli anni, vedendo con piacere che il divario fra di esse non diminuiva anche grazie al fatto che gli anni successivi, nonostante fossi diventato prima marito, poi bi-padre, il mio compleanno rasentava l'anonimato e scivolava via come le mie solette degli sci sulle nevi delle montagne "conquistate".......
Certo! Era stata una bella festa, una condivisione totale grazie al contagio delle mia influenza dopo i ripetuti attacchi di tosse sulla torta festeggiata, ma il sentimento che mi accumunava con gli altri due trentenni presenti in quel salone era la prospettiva più illuminante di festeggiare la soglia dei trenta, con la nostra prima maratona della vita nella grande mela novembrina.
Quindi da quel momento per "noi" il compleanno divenne un semplice riferimento decennale e nel corso degli anni a seguire una delle nostre discussioni prelibate fu quella di escogitare una topica ed indimenticabile impresa per concretizzare i quaranta successivi........
"CHE NE DIRESTE IN UN COAST TO COAST DI UN MESETTO FILATO?".......
"CAZZO!! E LE DONNE??!!"...
"MA...IO DIREI IN UN BEL LANCIO COL PARACADUTE!!".......
"EHM........NO GRAZIE!!!!!!!!".
"SI POTREBBE PERCORRERE TUTTA LA CARRETERA AUSTRAL!"...
"MMMMMMMMMMM".....
"UN PELLEGRINAGGIO A SANTIAGO DI COMPOSTELA?"...(NON IO!!!)!!"...
Da parte mia, dopo anni di ipotesi e di proposte, una mezza idea di come consacrare l'arrivo degli 'anta' ce l'avevo da un po' di tempo, ma sia la voglia, che le condizioni dovevano interagire in simbiosi totale per una buona riuscita dell'operazione.
L'avevo fatto a piedi tanti anni fa quando il mio ginocchio faceva le bizze e scendendo quella volta a Maccagno decise d'interrompere la mia amicizia con una terribile infiammazione che mi costrinse a mesi d'inattività. L' avevo anche percorso in bicicletta la settimana prima di sposarmi per rispettare un patto che avevo stipulato con il vecchio Colla..........E ORA:
GIRONE.....GIRONE......GIRONE........GIRONE!!!........
ECCOLA!!! La parola che mi risuonava da mesi, addirittura da un anno prima quando le neve era perfetta ed abbondante per un giro così particolare, ma la voglia in quel caso non era subentrata adducendola e scusandola come una mancanza d'allenamento, ma soprattutto perché allora gli anni erano solo 39.
"MA SI.....MARCO....SARA' PER L'ANNO PROSSIMO....... DAI!!!!".... Mi dicevo alzando le spalle con sufficienza.
Ma il destino si ricorda e si rammenta delle parole che soffiano nel vento e così già alla fine dell'anno una serie di nevicate copiose si adagiavano sulle nostre montagne lacustri, lanciando alla nostra combriccola di sci alpinisti assatanati nuovi motivi di comprensione e commissioni di lavoro da parte degli esorcisti della neve.
Il dislivello nelle gambe e nel mio cuore traballante cresceva sempre più, e nel vedere così un alto biancore sulle cime circostanti e che ad ogni perturbazione saliva in maniera esponenziale, moderatamente anche la voglia di un giro così "pazzo" aumentava in me....
2009!!! 2009!!!! IL 2009 HA BUSSATO ALLA MIA PORTA!!!!.......
E tendendo un filo dall'anno appena passato continuai a macinare metri e passi sulle montagne di casa e sulle alpi.
Ma quella linea d'ombra, quel sottile bisbiglio era sempre presente in me ed ogni tanto usciva fuori facendomi bersaglio dei miei soliti dubbi e tentennamenti.
Cercavo di contrastare queste indecisioni, mostrando convinta determinazione verso il mio interlocutore:
"MARA HO DECISO!!!......... QUESTO E' L'ANNO DEL GIRONE!!!"........
Lei mi guardava con un misto di cosciente e sperimentato compatimento visto che per tante volte precedenti le avevo espresso i miei progetti sportivi da inserire nel mio libretto rosso dei ricordi.
D'altronde confessarle queste tentazioni, rappresentava anche per me una forma di auto convincimento quando ti rendi conto in determinate occasioni che non basta solo la volontà personale nel fare le cose, ma serve una spinta esterna che ti induca a non tirarti più indietro dalle decisioni prese.
Gli anni passavano anche per me e la fatica, sebbene avessi con lei un rapporto confidenziale, era sinonimo di lento recupero e svuotamento mentale, ed ultimamente la pigrizia faceva sentire la sua presenza......
"MARCO NON TI E' ANCORA PASSATA LA VOGLIA DI FARE QUESTE PAZZIE?".
Mi diceva con calma serafica mentre la sua testa cominciava a dondolare lateralmente e nel suo cervello chissà quali pensieri si manifestavano.........
"NO...IL 21 PARTIAMO PER IL GIRONE!!!".
Confidando infatti che in questa mia impresa sarò accompagnato dagli unici "destabilizzati mentali" che abbiano il coraggio di seguirmi, e cioè Romano e Davide.
Così i primi giorni dell'anno decidemmo di "darci dentro", percorrendo migliaia di metri di salite e discese per ottenere la condizione necessaria ad affrontare la sfida.
Sapevo anche che quello più esposto alla "cotta" dell'anno ero io, poiché i miei due compari avevano decisamente un maggior numero di battiti cardiaci rispetto ai miei da mettere sul piatto della gita. Ecco perché innumerevoli dubbi s'affacciavano decisi sulle mie nuove aspirazioni sportive............
Quando il giorno temuto venne, i nostri impegni non combaciarono ed il tempo non era neanche il massimo per un giro che comunque necessitava di meteo stabile per tutta la giornata....
............"OGGI....21 GENNAIO....MARCO CHEMELLO HA RAGGIUNTO LA CIFRA DEI 40....AUGURI!!!...........
FIRMATO........
IL MIO CALENDARIO!!"..........
Quel pomeriggio decisi di festeggiarlo come succedeva da 1 mese e mezzo a questa parte, salendo la "MIA MONTAGNA".
In cima al Lema, mi crogiolai al freddo sole invernale offuscato dalle nubi sempre più minacciose e sedendomi sulla neve sotto la croce di vetta, diedi avvio ai miei festeggiamenti solitari con cioccolata, un arancio ed una bella sorsata d'acqua del sindaco.
Verso l'imbrunire ritornai alla 1° casa, contento del mio compleanno e rassicurato sul fatto che questa volta nessun scherzetto stava in agguato dietro la porta di casa....
Quando arrivò il week-end il "mio giorno" era già passato velocemente nel dimenticatoio e mai avrei immaginato la trama che si sarebbe consumata nelle ore seguenti.
Eppure con un sacco di cose strane il mio futuro era stato riscritto, fatti che chiunque avesse avuto un minimo di perspicacia, avrebbe svelato rapidamente in maniera inequivocabile, un castello imponente di sotterfugi e false piste allestite sapientemente dalla mia "PRINCIPESSA MARA"......
"MARETTA... E' ARRIVATO UN MESSAGGIO SUL TUO CELLURARE!".
Per farle gesto gradito glielo porsi, allungando il mio sguardo su chi fosse l'intestatario dello scritto, ma lei strappandomelo di dosso con irruenza lesse il messaggio e velocemente come un efferato hacker resettò tutto il telefonino e tutti i contenuti presenti!!!
"MAH...MAH...!!! PERCHE' HAI CANCELLATO TUTTO? MI STAI NASCONDENDO QUALCOSA??????".
E lei con calma femminile:
"NON E' NIENTE, NON TI PREOCCUPARE!!!!?????".........
"MAH.. MAH...NO...NO....BOH!!!".
Colpito da un certo stordimento mi allontanai da lei con un plausibile dubbio che stava emergendo dentro di me, immaginando subito nella mia mente un bellissimo documentario sul mondo degli animali con grandi palchi sulla testa.
Con fare indifferente l'unica cosa che poi feci, fu quella di scartabellare il dizionario in cerca della giusta pronuncia della parola fedigrafo.......
Un altro fatto strano che successe quel giorno fu la telefonata di Paolo che, tutto infervorato mi chiedeva se potevo aiutarlo:
"MARCO HO BISOGNO DELLA TUA CONSULENZA, VOGLIO COMPRARE UN PC MA NON SO QUALE SCEGLIERE!".
"E PERCHE' LO CHIEDI A ME?.. IO NON CI CAPISCO UNA MAZZA DI COMPUTER!".
Qui, effettivamente la faccenda mi sembrava un po' strana ma, visto che nessuno aveva mai elogiato le mie dote tecnologiche, con un certo orgoglio gli dissi che verso sera sarei andato a trovarlo....
Lo trovai in casa intento a foderare cuscini, e quando gli dissi se voleva una mano, mi rispose secco che voleva pure prendere anche quell'altra.
Dopo che praticamente gli sistemai tutto il salotto, andammo al negozio ed io immedesimandomi nella parte di un certo "Guglielmo Porte"* gli sciorinai tutta la mia sapienza sul tema informatico, mentre con fare apparentemente interessato mi rivolgeva sguardi significativi che davano l'impressione che a lui, il mondo dei computer, non gliene poteva fregare di meno.
"SENTI PAOLO DIREI CHE POTRESTI CHIEDERE A QUALCHE TUO COLLEGA BANCARIO SE HA QUALCOSA DA CONSIGLIARTI!".
Buttai giù questa scusa pensando che era giunta l'ora di tornare a casa, quindi lo riportai al suo bar....
*Leggi Bill Gates
"DAI REGINA!! (Regina è la mamma di Paolo) FACCIAMO UNA PARTITA A SCOPA, PRENDI UN SOCIO!!".
Tutto questo, mentre mi cacciava in mano un mazzo di carte da gioco spingendomi sulla sedia sotto il tavolo.
Nonostante la bizzarria della situazione nel vedermi giocare a carte con mezza famiglia Badi e con un quarto (non di vino) mai visto prima, alle 8 di sera con oramai già 4 campari alle spalle ed un quinto in arrivo dal bancone, non mi preoccupai assolutamente visto che Mara mi aveva chiamato dicendomi di prenderla pure con calma.
"CALMA???......MAH!!".
Calai un re immedesimandomi nella parte, pensando che la mia situazione attuale era da considerarsi alla stregua di un padre di famiglia privilegiato il quale poteva permettersi orari che un uomo familiarizzato non si sarebbe immaginato neppure in fase rem.
La Regina rispose fedelmente con suo marito e la partita si concluse miseramente per me che rientravo alle "gare e ai bar" da tanto tempo ormai.
Così insieme a Paolo ed ai suoi insulti decidemmo che era giunta l'ora di guidare verso casa per la cena che per anni era stata offerta e sempre gentilmente rifiutata.
.......E..........FINALMENTE.......NEL VEDERE TRE O QUATTRO MACCHINE NEI PARAGGI........IL BUIO DELLA CASA.......LA PORTA CHIUSA........ED UN BRUSIO INDISTINTO PROVENIRE DALL'INTERNO.........CAPI'.........
MARA ME L'AVEVA FATTA ANCORA UN'ALTRA VOLTA!!!!!!!!!!!!!.........
Mentre varcavo la soglia, una raffica di YEPPPEEEE!!! sbatté sulla mia figura e non mi rimase altro da fare che riprendere il ruolo che avevo lasciato nell'armadio 10 anni prima......
"GRAZIE, GRAZIE RAGAZZI SONO COMMOSSO!!!"....
Da quel momento la festa assunse tutti i suoi significati con il sottoscritto intento a spacchettare regali, a condividere nonostante il mio naturale imbarazzo, le gioie e le ilarità di tutti i miei amici accorsi a festeggiarmi.
I bambini intorno me giocavano e saltavano, guardavano incuriositi lo spettacolo di "un grande" alle prese con le varie e multiformi versioni di pacchi e contenitori.
E devo dire che per un attimo quella sensibilità, quell'emozione che ti avvolge prima della scoperta, propria delle menti infantili, mi colse e fece salire in me lacrime che tentavo di nascondere piegandomi e rigirandomi di continuo.
Poi la musica ci avvolse, il cibo ci riempì ed il vino lo affogò per bene; e quando la porta s'aprì e fece entrare la sua aria gelida e tenebrosa, tutti sparirono nella notte lasciando nella casa un odore d'amicizia e sereno buon umore............
La mattina dopo mi ritrovai con Romano (a proposito prima o poi dovrò fare un racconto su questo personaggio), per salire ancora una volta il Lema ed i suoi derivati; e con lo stomaco che sussultava ed il Romano che mi incitava, ancora una volta i pensieri del girone tornarono ad ossessionarmi:
"VEDRAI CHE QUEST'ANNO LO FACCIAMO, STAI SICURO!!".
Nel guardare la sua perplessità facciale verso le mie affermazioni, osservai che la voglia di compiere questo giro era realmente per lui fonte primaria di desiderio, così in quel momento mi convinsi del tutto che entro la fine della stagione dovevamo finalmente partire......
SMS:
"CIAO DAV, SAB GIRONE? KE NE PENSI? CI 6?".
"NN POSSO! XCHE' VIENE IL PIASTRELLISTA, CAZ!!!".
TELEFONATA:
"CIAO ROMANO....... ALLORA PARTIAMO?".
"ALLE 5 SONO LI' DA TE! CIAO!!!"........
Riabbassai il telefono ed andai a preparare il minimo indispensabile nella valigia per affrontare il lungo viaggio del giorno dopo:
28 FEBBRAIO 2009
Mi sveglio alle 4,30, sveglio per modo di dire, perché ho avuto una notte agitata, piena di dubbi, pensieri e continui flash di tutto il percorso.
Velocemente mi vesto, apro la finestra e annuso come un animale notturno l'aria esterna, poi faccio colazione.
Alle 5 esco di casa con gli scarponi già ai piedi.
Pochi minuti e arriva Romano, carico l'attrezzatura e partiamo.
Al parcheggio comunale di Dumenza depositiamo la macchina e mentre il mio socio si cambia, io scatto qualche foto buia.
Ore 5,20 partiamo. I passi plastici dei nostri scarponi ed il ticchettio dei bastoncini, risuonano nella via che da Trezzino comincia a salire verso l'inizio del sentiero. L'aria è fresca ma più che altro è il respiro del torrente che costeggiamo e che scende dalla val Cortesel. Infatti comincio subito a sudare, tolgo i guanti ed il pile e li metto nello zaino (rimarranno lì dentro per tutta la giornata).
L'andatura lenta favorisce lo scambio di battute lasciando volentieri a Romano l'eloquenza principale, (mia vecchia tattica per quelli più forti di me).
A circa cento metri prima di dislivello dall'alpe Fontana, mettiamo fortunatamente gli sci lasciando così le nostre spalle, libere di muoversi più agevolmente.
Il sentiero ci è conosciuto e mentre superiamo l'alpe, mi giro ammirando il cielo tinto di rosa, l'illuminazione del nuovo giorno che sta per nascere.
Arriviamo in cima al Lema ed il sole ci dà il benvenuto, ma non ci fermiamo, così passiamo oltre e con le pelli attaccate agli sci, scendiamo alla forcoletta verso il Poncione di Breno.
Foto, bevuta e proseguiamo.
La cresta che prosegue verso il Magno è ripida, esposta e ornata di cornici. Un salto di 2 metri lo superiamo a piedi buttando giù gli sci e le racchette, ma una di esse scivola sul pendio in ombra ancora duro e levigato per poi fermarsi 50 metri più in basso contro la punta di una betulla sotterrata dalla neve. Scendo e la recupero imprecando.
Su e giù, giù e su......il piccolo pendio del Magno lo saliamo con il sole che adesso pare infuocato ma giunti in cima una leggera brezza ci conforta prima di "ricadere" al passo Agario.
I 400 metri al Gradiccioli lungo il crestone del Pola li facciamo in meno di un ora ed in cima togliamo per la prima volta le pelli per poi sciare verso la Bassa D'Indemini.
Il Tamaro s'avvicina sempre di più e un branco di camosci s'allontana disturbato dalla nostra presenza. Ripelliamo, e risaliamo verso la terza e più alta croce della Val Veddasca.
Appena arrivati, l'unica preghiera che rivolgiamo è verso l'ombroso, ripidissimo, carico di neve pendio opposto.
I dubbi della vigilia sembrano dissolversi, così mi butto per primo a capofitto saltellando prima e affondando dopo, sull'inaspettata farina trovata più in basso.
Una veloce discesa ci porta a Neggia e qui ci fermiamo per la prima vera sosta della giornata dopo praticamente 6 ore ininterrotte di marcia.
11,30, ripartiamo con un nuovo carico di liquidi verso il monte Gambarogno mentre la mia gamba comincia ad accusare un po' di stanchezza.
La sciata verso Sant'Anna è piacevole e divertente, ma così non altrettanto la risalita verso il Paglione ed il Covreto, comunque arriviamo e tolto il "cappotto" ai nostri sci puntiamo verso la sella e verso il Sirti. Piccola ripellata e poi il Passo Forcora è ciò che ci manca nel nostro taccuino di viaggio.
Laggiù, sul piazzale vedo Mara e la mente ritorna indietro a 7 anni fa, ma ora ad aspettarmi ci sono pure i nostri bambini Mattia e Marta.
Le 4 emme si sono riunite ed insieme a Romano optiamo per la 2° ed ultima sosta della giornata.
Un bel mezzo litro di liquido al malto e luppolo e poi zig-zagando e barcollando per la pista, raggiungiamo la cima del Cadrigna.
Ma non è finita..........
Tolte le pelli ci godiamo l'ultima discesa verso il lago D'Elio su neve molle ma ancora ben sciabile.
Alla fattoria, quota 1000 metri, rimettiamo gli sci sullo zaino, allentiamo di nuovo i ganci degli scarponi, e ci incamminiamo verso la mulattiera che, passando per Musignano, Sarangio, Intiglio e Pianca, raggiungerà Maccagno.
A parte i piedi che mi dolgono, la stanchezza non arriva come in altre occasioni ed io comincio a compiacermi e ad assaporare con gusto la bella impresa che ormai è quasi totalmente dietro di noi.
Quando ritorniamo ad incrociare la strada ufficiale poco sopra Maccagno, l'orologio della chiesa segna le 4 meno 5 minuti.
Corriamo, corriamo, e corriamo, scalciando sui ciotoli del vecchio sentiero, giù in picchiata senza fermarsi sfidiamo l'equilibrio dei nostri muscoli ormai stanchi......... corriamo, corriamo, corriamo ancora in piano sulla strada principale come due fuorilegge della montagna.
"TON....TON....TON....TON....!!!"............
Eccoci siamo lì........seduti..... davanti al municipio di Maccagno.
1°? GIRONE DELLA VEDDASCA INTEGRALE ED INVERNALE CON GLI SCI:
MUNICIPIO DI DUMENZA – MUNICIPIO DI MACCAGNO-
DISL TOT. SALITE E DISCESE: 5600 M CIRCA
ORE TOTALI EFFETTIVE: 10,40 H
MARCO CHEMELLO
ROMANO COMINI
Ps. DEDICHIAMO QUESTO GIRO A COLUI CHE L'HA INVENTATO E COMPIUTO A PIEDI PIU' DI TUTTI......
Venerdì 6 marzo 2009 – l'eco del varesotto
Dedicato ad un "vecchio amico" GIANCARLO COLLA
....Chissà quante volte hai percorso questo viaggio fra lago, terra e cielo,
chissà quante salite e discese continue, i tuoi scarponi hanno
segnato il passo senza mai fermarsi a riposare, come i passi incalzanti
della nostra vita. Sarebbe bello potere sapere il numero esatto di "gironi"
che dal dopoguerra ad oggi hai compiuto. Quante volte il sentiero ha
riconosciuto quell "esile" ma penetrante figura cha ha rotto il silenzio solo
per pochi secondi tra i suoi sassi rotolanti. Tanti.....ma il numero non
conta, come non hai mai contato i tuoi anni, vecchio – giovane del '29.....
BUONE CAMMINATE
Marco Chemello